Da non confondere con il pattinaggio su ghiaccio – più conosciuto grazie alle olimpiadi e alla cassa di risonanza dei programmi televisivi – il pattinaggio artistico su rotelle è questione di equilibri, in tutti i sensi: equilibrio perché pattinare non è una cosa naturale, perché fare quello che fanno le pattinatrici sarebbe difficile anche senza le ruote, ma soprattutto per l’incredibile equilibrio che gli atleti sanno mantenere tra difficoltà tecniche e scarpe pesantissime generando un gesto atletico in incredibile eleganza.Per sapere di più su questo bello sport, che abbiamo ammirato nel Trofeo Artistic Roller, uno degli eventi Mukki Sport che si è svolto a Calenzano domenica 22 maggio, abbiamo intervistato il presidente e il dirigente dell’Artistic Roller Campi Bisenzio – l’associazione organizzatrice del Trofeo – rispettivamente Cheti Guarnieri e Marzia Gonfiantini.
Quanto è diffuso in Toscana il pattinaggio artistico su rotelle?
Il pattinaggio artistico è uno sport molto duro, ma anche bellissimo e da noi in Toscana è praticato da molti appassionati. Come per la danza, piace soprattutto alle ragazze. Quello che dispiace, come capita per diversi sport, è che non sia tanto seguito, soprattutto rispetto al pattinaggio su ghiaccio, a cui viene dato più risalto. Purtroppo, proprio a causa della scarsa visibilità e considerazione del pattinaggio su rotelle – unita al grande sacrificio richiesto a livelli agonistici – per un atleta scegliere questo sport significa seguire una grande passione molto costosa, perché non ci sono possibilità remunerative. Il costo di questo sport è dovuto, oltre ai costumi, al pattino stesso: basti pensare che ogni pavimento prevede uno specifico tipo di ruote, quindi per ogni gara va cambiato il treno ruote.
Qual è la difficoltà più grande per un pattinatore?
Dal punto di vista tecnico, la più grande difficoltà per un pattinatore sono i salti; l’atleta che è in grado di eseguire i tripli Toeloop, gli Axel e le varie tipologie di Trottole – molto spettacolari – può raggiungere livelli molti alti nell’agonismo. Le difficoltà tecniche ovviamente crescono col crescere della categoria. Le difficoltà, poi, si differenziano anche in base alle discipline, e nel pattinaggio ce ne sono 3: obbligatori, libero e solo dance. Gli obbligatori consistono in sequenze di esercizi basati su movimenti precisi; nel libero, invece, si eseguono dei passi, salti e trottole – diversi a seconda della categoria – sulla musica. Infine nella solo dance, più ballata, non ci sono i salti, e riprende i movimenti dei balli da sala.Come per altri sport, poi, anche nel pattinaggio ogni società può scegliere l’ente di promozione sportiva o federazione da seguire, e la scelta determina il tipo di percorso sportivo che seguirà.Nel complesso, comunque, il lavoro di un pattinatore artistico su rotelle è estremamente duro, più del pattinaggio sul ghiaccio, sia perché sul ghiaccio c’è meno attrito sia perché il pattino con rotelle è molto più pesante, quindi i sacrifici dei pattinatori si raddoppiano. Anche per questo si sta spingendo molto per portare il nostro sport alle olimpiadi.
Per vincere Mukki Sport è servito molto gioco di squadra?
Avevamo assoluto bisogno di questo contributo per il nostro sostentamento, così ce l’abbiamo messa tutta, siamo andati anche per strada, nei centri commerciali, al supermercato, perfino a una vendita di vino a chiedere alla gente di votare per il nostro progetto, oltre ad aver usato i social per farci aiutare da tutti, soprattutto dalle squadre di pattinaggio della Toscana. La soddisfazione per avercela fatta quindi è tantissima perché, anche se siamo piccole società, con lo sforzo di tutti siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo. Inoltre, l’evento è stato molto bello, una giornata indimenticabile.
Info: asd.artisticroller@libero.it