Il calcio per i paesi del nord Europa? Si chiama Teamgym

  1. Home
  2. News
  3. Il calcio per i paesi del nord Europa? Si chiama Teamgym

Non si usa il pallone, non si pratica all’aperto e l’emozione è assicurata. Nel nord Europa è lo sport nazionale, come il calcio in Italia. Si tratta del Teamgym, uno spettacolare sport ginnico in cui gli atleti sfidano la forza di gravità e si esibiscono in serie coreografate ricche di virtuosismi tecnici.
Il Teamgym nasce nelle palestre della Scandinavia negli anni 70 e qui è lo sport più diffuso, sicuramente anche grazie alle condizioni climatiche che incoraggiano attività al chiuso. Abbiamo avuto quindi l’occasione per scoprire uno sport sconosciuto ai più, ma che coinvolge e appassiona tanti ragazzi in tutta Italia. A farcelo conoscere è stato uno dei vincitori della seconda edizione di Mukki Sport: la Giobri New Balance, l’associazione sportiva di Pescia che ha organizzato il 29 e 30 aprile in Toscana una delle tappe del campionato nazionale F.I.S.A.C., la federazione che riunisce gli sport acrobatici e coreografici, tra cui il Teamgym.
Beatrice Brunelli, ex atleta e oggi addetta alla grafica e socia media della Giobri, ci ha raccontato un po’ di curiosità su questo sport e sull’associazione.

Cos’è il Teamgym? Da che età e in che modo ci si avvicina a questo sport?
È un filone della ginnastica, ma utilizza attrezzi completamenti diversi come il tumbling, con cui si fanno le serie acrobatiche, il mini trampolino, che dilata il tempo e lo spazio di un salto acrobatico. Poi c’è il floor, la specialità in cui gli atleti eseguono una routine coreografata con elementi tecnici imposti. Prevede competizioni a squadre, trii, coppie, individuali, femminili, maschili o misti in cui gli atleti si esibiscono nelle 3 discipline (tumbling, mini trampolino, floor).
Per gli sport ginnici è consigliabile iniziare da piccolissimi: nella Palestra di Valchiusa di Pescia accogliamo bambini dai 3 anni che praticano motricità; intorno agli 8 anni, in base alla struttura fisica e alle preferenze di ciascuno, indirizziamo i ragazzi verso la disciplina più adatta, come trampolino elastico, ginnastica artistica e ginnastica acrobatica. Quindi negli anni dell’infanzia si vive la ginnastica come gioco, e verso gli otto anni si iniziano a vedere i primi frutti del proprio lavoro e si affrontano le gare più importanti. Gli adulti, invece, si allenano nei vari tipi di ginnastica che ospitiamo alla nostra palestra di viale Garibaldi a Pescia.

L’allenatore è indubbiamente un punto di riferimento: come gestite le ansie dei genitori e lo sviluppo dei ragazzi?
Sono i ragazzi stessi a gestire i propri genitori, perché – anche se alcuni sono più ansiosi di altri – i ragazzi sono così entusiasti di quello che fanno che si impongono sui propri genitori pur di seguire la propria passione. L’apprensione dei genitori, però, è un banco di prova: se sei determinato e riesci a importi, alimenti inconsapevolmente la tua passione.
Lo sviluppo psico-fisico, invece, i ragazzi lo affrontano tutti insieme. Essendo uno sport di gruppo, i cambiamenti li vivono tutti insieme all’interno della propria “famiglia sportiva”. Secondo me non si accorgono nemmeno che il loro corpo sta cambiando e stanno crescendo, anche perché il programma di lavoro si adatta ai cambiamenti tipici di ogni fase della crescita. Come per tutti gli sport, poi, ogni età è diversa: per un atleta di Teamgym la maturità viene raggiunta intorno alla maggiore età anagrafica, ma ovviamente non è uguale per tutti. La nostra esperienza ci aiuta a individuare capacità e potenzialità dell’atleta e ad agire di conseguenza.
Il problema che riscontriamo, però, nella gestione del percorso sportivo di ciscuno, dipende dalla percezione, da parte dell’istituzione scolastica, della pratica dell’attività sportiva agonistica da parte di un alunno. In Italia, purtroppo, si abbandona questo sport precocemente perché si è costretti a scegliere tra l’istruzione e lo sport; non sei incentivato a fare sport, vissuto come un “togli tempo” alle attività scolastiche. Spesso, chi fa sport a livello agonistico viene quasi stigmatizzato. Nel Nord Europa, invece, i ragazzi vengono incentivati e affiancano normalmente lo sport agonistico all’attività scolastica e al percorso di istruzione.

Quale ‘disciplina’ avete scelto per vincere Mukki Sport?
Sono stati i genitori i nostri “allenatori”: hanno creduto in noi e in questa impresa e ci hanno aiutato con tutte le loro forze ad affrontarla e vincerla. È stata davvero una bellissima esperienza che ci ha unito molto: a mezzanotte eravamo tutti connessi per contare gli ultimi voti e controllare la nostra posizione in classifica.
Inoltre, per tutti, Mukki Sport è stato motivo di forte orgoglio: la Mukki è l’azienda della nostra regione e con questa iniziativa è entrata nelle nostre vite e nei nostri discorsi quotidiani. I bambini e i ragazzi sono stati molto felici e lusingati di ricevere questo riconoscimento e di avere la Mukki presente alla loro gara, oltre al grande orgoglio nel ricevere lo zainetto e i gadget. L’azienda li ha fatti sentire importanti.

Info: ginnastica@giobri.com 
      facebook.com/giobrisocietàsportiva

Categoria: News
Menu