Federica Stufi, capitano della Savino Del Bene Volley

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Sei toscana d.o.c.; per rincorrere il tuo sogno, sei partita da Figline e hai girato l’Italia. Ora sei il capitano di una squadra toscana ai massimi livelli. I sacrifici ripagano?

Sì, assolutamente. In questi anni, alla pallavolo ho dato tanto, ma mi ha sempre ripagato con il doppio delle soddisfazioni. Ho dovuto fare molti sacrifici prima di poter giocare nella mia regione, che era il mio sogno; ma l’importate è esserci riuscita. Sono entrata nel progetto Italia, che dura 2 anni; quando ho terminato quell’esperienza ed ero pronta a giocare in serie A, in Toscana non c’erano realtà che facessero al caso mio, per questo mi sono dovuta spostare per giocare, soprattutto al nord.

Cosa c’è di fiorentino nel tuo “modo di vivere lo sport”?

Ogni regione ha delle peculiarità che si esprimono anche nel carattere dei suoi abitanti. In Toscana siamo molto solari e ci piace stare in compagnia. Io sono fiorentina anche nello sport: in campo sono sempre allegra, anche perché sono felice quando gioco a pallavolo.

Sei celiaca. Come sei riuscita a conciliare questa intolleranza con il regime alimentare necessario per il tuo sport?

Sono sempre cresciuta con la falsa concezione che le bambine celiache crescessero meno delle altre, ma io sono la dimostrazione che non è così (Federica è alta 1,85 cm n.d.r.). Quando ho scoperto la mia intolleranza, mi sono inizialmente sentita spaesata, per questo mi sono rivolta a una nutrizionista e a un dietologo sportivo, per capire meglio come comportarmi nella scelta dei cibi giusti. Inizialmente mi sono dovuta far seguire dagli specialisti per far sì che nella mia alimentazione non mancassero i nutrienti fondamentali per affrontare gli impegni sportivi al meglio; ora, invece, per fortuna c’è molta più attenzione alla problematica da parte delle aziende, molte delle quali hanno creato prodotti senza glutine. Dopo questa esperienza, sono sempre più convinta che siamo ciò che mangiamo, quindi l’alimentazione è fondamentale, non solo per chi fa sport.

Ti piace il latte?

Il latte mi piace moltissimo e lo bevo soprattutto la mattina, quando faccio colazione con il mio immancabile cappuccino. Se però le mie compagne di squadra straniere passano a trovarmi nel tardo pomeriggio, bevo volentieri con loro il cappuccino, visto che preferiscono consumarlo a quell’ora. Io, invece, il pomeriggio spesso faccio merenda con i dessert Mukki: li adoro!

Che regime alimentare segui giornalmente? E quando devi prepararti per le gare?

Solitamente consumo pasti molto semplici, tranne durante i pranzi domenicali ‘di famiglia’, che nel mio caso si svolgono di lunedì, visto che di domenica ci sono le partite. Devo sempre mantenere un corretto rapporto tra carboidrati e proteine, con un buon apporto di verdure; io preferisco quelle biologiche, che in Toscana abbondano, soprattutto il cavolo nero – tipicamente toscano – che mi piace tanto. Prima della partita mangio di meno, ma solo per l’emozione e non per scelte dietetiche.

Giochi come centrale. Qual è il tuo tocco preferito?

A me piace molto fare “la fast”, che consiste nello stacco a un solo piede, perché – dato il mio ruolo – mi permette di agire con maggiore velocità. È la tecnica che mi riesce più naturale e che mi diverto di più a fare, anche se devo dire che è molto bello anche murare.

Cosa fa Federica quando non è in palestra?

A me piace molto vedere posti nuovi, e non solo in Toscana. Nel tempo libero, poi, amo incontrare le mie amiche e dedicarmi alla mia bassotta che porto fuori molto volentieri. Inoltre, mi piace suonare la chitarra, anche se non lo faccio benissimo; la sera, invece, leggo. Molto dipende dal momento della giornata in cui mi trovo.

Categoria: Interviste
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